L’obiettivo programmatico a scala architettonica era in primo luogo quello di restaurare un bene pubblico storico tutelato che si trovava in condizioni fatiscenti e al contempo di progettare la conversione di una struttura nata come deposito di armamenti in un edificio capace di ospitare persone.
Il progetto cerca quindi di conservare quanto più possibile il manufatto ma soprattutto cerca di comprendere e interpretare l’intelligenza costruttiva e spaziale originaria in modo da intervenire in coerenza con essa.
Ai due capannoni sostanzialmente simmetrici corrispondono due scelte progettuali estremamente diverse: questo in ragione
del fatto che, nel rispondere ad un programma funzionale complesso e profondamente composito, si è voluto mantenere in uno dei due edifici la memoria della tipologia e la possibilità di apprezzare il suggestivo spazio originario; per contro si è scelto di utilizzare in modo più denso l’altro edificio soppalcandolo quasi interamente, in modo da potervi collocare tutte quelle funzioni che richiedono una maggiore articolazione dello spazio oltre ad ambienti con proporzioni più ridotte (per ragioni funzionali e di privacy).