IL PROGETTO ARCHITETTONICO

 

L’obiettivo programmatico a scala architettonica era in primo luogo quello di restaurare un bene pubblico storico tutelato che si trovava in condizioni fatiscenti e al contempo di progettare la conversione di una struttura nata come deposito di armamenti in un edificio capace di ospitare persone.
Il progetto cerca quindi di conservare quanto più possibile il manufatto ma soprattutto cerca di comprendere e interpretare l’intelligenza costruttiva e spaziale originaria in modo da intervenire in coerenza con essa.
Ai due capannoni sostanzialmente simmetrici corrispondono due scelte progettuali estremamente diverse: questo in ragione
del fatto che, nel rispondere ad un programma funzionale complesso e profondamente composito, si è voluto mantenere in uno dei due edifici la memoria della tipologia e la possibilità di apprezzare il suggestivo spazio originario; per contro si è scelto di utilizzare in modo più denso l’altro edificio soppalcandolo quasi interamente, in modo da potervi collocare tutte quelle funzioni che richiedono una maggiore articolazione dello spazio oltre ad ambienti con proporzioni più ridotte (per ragioni funzionali e di privacy).

progetto
soppalchi

I SOPPALCHI

La qualità spaziale specifica che caratterizza i due fabbricati dell’Ex-Polveriera consiste principalmete nello spazio interno e nella percezione prospettica della sequenza di campate.
La sfida che questo progetto raccoglie è quella di preservare e valorizzare questa qualità senza precludere l’inserimento di quelle funzioni che, fondamentali per il funzionamento sinergico dell’intero intervento, male si adattano a spazi così estesi.
La scelta è stata dunque quella di inserire un soppalco nel Capannone A, dalla campate 2 alla 12, andando a concentrare qui tutte le funzioni più sensibili, ovvero gli uffici per la cooperazione sociale e il centro disabili; nel Capannone B invece è stato matenuto lo
spazio a tutta altezza, tranne nella campata 1 e 13 dove era già presente un soppalco.
Il nuovo soppalco è realizzato con pannelli prefabbricati in legno supportati da profili a L in acciaio posizionati su entrambi i lati dei setti murari e che fungono anche da catene.

I VOLUMI

Similarmente, per quanto riguarda l’inserimento di nuovi volumi si è cercato per quanto possibile di non ostruire la percezione complessiva dello spazio esistente.
In particolar modo nel Capannone B gli ambienti chiusi sono stati limitati ai tre blocchi bagni e le funzioni insediate (il risporante,
le attività commerciali e la reception degli ambulatori medici) faranno uso dello spazio organizzandolo attraverso elementi di mobilio.
Nel Capannone A l’obiettivo era quello di non occludere la vista della struttura muraria esistente e pertanto si è scelto di disporre le stanze chiuse (ambulatorio medico, servizi igienici, cucina e locali tecnici) in modo alternato consentendo così una circolazione
ed una vista dell’esistente “diagonale” attraverso i nuovi volumi.
Dal punto di vista construttivo le pareti saranno realizzate con un sistema leggero con intelaiatura e pannelli montati a secco.

volumi
facciata

LA FACCIATA

L’intervento sui fronti è fondato sullo stesso principio che informa quello sugli interni: la dove il capannone B mantiene la linea di facciata sul filo esterno dell’edificio così come previsto dalla tipologia storica, per il capannone A invece è prevista una maggiore articolazione nel passaggio dall’esterno all’interno in virtù delle funzioni più private che ospita.
Nel Capannone B viene inserito un nuovo infisso nel quale si alternano due pannelli vetrati e due opachi con rivestimento ligneo.
Nel Capannone A il progetto prevede sul fronte storico l’inserimento di pannelli in legno, supportati da una intelaiatura metallica, con funzione di brise soleil, i quali per geometria e ritmo richiamano quelli dell’edificio di fronte.
La facciata vera e propria è arretrata di circa 3 metri ed è posizionata tra l’arcata maggiore e quella minore: così facendo si viene a definire uno spazio filtro, coperto ma esterno, tra la facciata storica e il nuovo fronte arretrato.

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